La storia torna a mescolarsi con la letteratura sulle frequenze di Vanloon, per diventare – magari – memoria di uno dei campi di concentramento sul suolo italiano, quello di Renicci d’Anghiari. In questo campo vennero rinchiusi prigionieri jugoslavi fino alla destituzione di Benito Mussolini da parte del Gran consiglio del fascismo il 25 luglio 1943 e, subito dopo, a quelli si unirono ex confinati ritenuti inaffidabili e potenzialmente sovversivi anche dal governo Badoglio. In Antifascisti senza patria (Elèuthera, 2018) Paolo Pasi – oggi ai nostri microfoni – ripercorre il lungo viaggio che parte da Ventotene e arriva nella profonda Toscana, raccontando le vicende di quei detenuti politici che Badoglio non liberò.

Approfondimenti

Suggeriamo di andare a spulciare la scheda di Antifascisti senza patria sul sito di Elèuthera per trovare altre belle recensioni. In chiusura, due approfondimenti sul campo di concentramento:

Jukebox

Oggi vi abbiamo proposto una musica di viaggio: siamo andati verso la Francia in levare con Dub Inc, “Grand periple”, dall’album So what (2016).

(La copertina di questa settimana è tratta da Zic.it)