Antisemitismo, razzismo, xenofobia, crisi della cittadinanza, cosmopolitismo, comunità: queste le parole chiave della quinta edizione di 900fest, il festival di storia e di dibattito sul presente che si svolge dal 2013 a Forlì. L’edizione di quest’anno si apre sull’ottantesimo anniversario delle leggi razziali, di cui ci aveva già parlato Elisa Pievani, ma prende le mosse anche dal nostro presente di razzismo e xenofobia. Abbiamo chiesto a Barbara Bertoncin di presentarci il festival, per poi passare la parola ad Alberto Cavaglion, uno dei relatori dell’importante tavolo sull’antisemitismo italiano.
Approfondimenti
Il festival si svolgerà a Forlì dal 24 al 27 ottobre: per gli appuntamenti e i luoghi del festival vi rimandiamo al sito dell’iniziativa.
Per arrivare pronti al dibattito vi proponiamo la lettura di due interviste:
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- Dal ’22 al ’43. Intervista a Alberto Cavaglion, (a cura di Cesare Panizza), «Una città», n. 232, 2016 (lug-ago)
- Ilaria Myr, Quello fascista? Un antisemitismo politico, utilitaristico e consapevole, (intervista a Marie-Anne Matard-Bonucci, anche lei relatrice del festival, pubblicata sul portale della Comunità ebraica di Milano il 16 luglio 2018)
Jukebox
Per questa puntata abbiamo scelto l’ultimo album uscito a maggio del 2018 dei The Last Poets, progenitori dell hip-hop e attivisti per i diritti degli afroamericani. L’album si intitola “Understand what black is” e le tracce che abbiamo ascoltate sono The bridge, Understand what black is e How many bullets.
(In copertina un celebre fotogramma tratto da La lunga notte del ’43 (Italia, 1960) diretto da Florestano Vancini e tratto dal racconto quasi omonimo di Giorgio Bassani ispirato ai fatti del Castello Estense di Ferrara del 15 novembre 1943, strage che – secondo Claudio Pavone – inaugurò la guerra civile)