Per le vacanze è sempre importante avere una lista di libri da leggere: noi di Vanloon vi suggeriamo, naturalmente, qualche lettura per continuare a parlare e discutere di storia. In linea con giornate in cui si parla, troppo e male, dei viaggi della speranza nel Mediterraneo, abbiamo scelto una linea tematica che racconta storie di fughe che significano libertà nel quotidiano e resistenza.

Approfondimenti

Il nostro viaggio bibliografico dedicato a fuga dall’oppressione, libertà e resistenze è stato composto da alcuni libri usciti nel 2017-18, cui abbiamo aggiunto qualche suggerimento per approfondire con vecchie pubblicazioni:

  • Guy Delisle, Fuggire. Memorie di un ostaggio, Rizzoli Lizard, 2017
  • Cornelia Klauss e Frank Bottcher, Viaggiare controvento. Viaggiatori illegali nell’Unione sovietica e Alpinisti illegali nell’URSS, Keller 2017 e 2018. (qui una recensione de «Il Giornale» quasi comica ma approfondita)
  • Sophie Coeuré, La Grande Lueur à l’est. Les Français et l’Union Sovietique 1917-1939, Seuil 1999
  • Paul Hollander, Pellegrini politici. Intellettuali occidentali in Unione sovietica, Cina e Cuba, il Mulino, 1988
  • Vittorio Giardino, Una vita sospesa. Jonas Fink, Rizzoli, 2018
  • Lorenzo Cioffi, Le circostanze. I romanzi disegnati di Vittorio Giardino (documentario 2018)
  • AA.VV., Sopravvivere a Sarajevo. Condizioni urbane estreme e resilienza: testimonianze di cittadini nella Sarajevo assediata (1992-1995), BéBert, 2017
  • Smk Videofactory, Resistenza nascosta. Viaggio nella scena musicale di Sarajevo, (documentario 2009)

Vi abbiamo infine suggerito lo spettacolo della Fraternal Compagnia con la regia di Massimo Macchiavelli, Le Grotte della memoria (qui le informazioni per partecipare allo spettacolo).

Jukebox

Abbiamo scelto due canzoni italiane che parlano di resistenze e speranze quotidiane: Giorgio Canali, Controvento dall’album “Rojo” (2011) e Modena City Ramblers Il fabbricante di sogni dall’album “Grande famiglia” (1996).

(La copertina di questa settimana è tratta dal fumetto di Vittorio Giardino grazie al blog Giustizia a strisce)