Raccontare la brigata Majella, la formazione partigiana nata tra i monti abruzzesi e poi aggregata all’8 armata britannica, non è cosa facile perchè rappresenta un unicum all’interno del mondo resistenziale italiano. Per molto tempo la storiografia ha snobbato la storia della brigata relegandola ad un ruolo marginale, al massimo regionale. I motivi sono tanti e non li spieghiamo in questa puntata. Proviamo qui a dare alcuni spunti sperando che possano servire per approfondire una storia complessa e straordinaria.

Approfondimenti

La puntata si basa principalmente sull’ultimo volume uscito sulla brigata Majella, Brigata Majella, Resistenza e Bella ciao. Combattere cantando la libertà, a cura di Nicola Mattoscio ed edito da Rubettino nel 2020.

Il volume contiene saggi di vivo interessante sulle molte sfaccettature della storia dell brigata e può essere anche usato come vademecum per ricostruire la storia della storiografia intorno alla brigata.

La Fondazione brigata Majella, con sede a Pescara, porta avanti la memoria storica della brigata, sul sito si trovano progetti, foto d’archivio, approfondimenti

Nella puntata abbiamo ascoltato segmenti di interviste a Domenico Troilo estratte dal canale yotube della fondazione brigata Majella del 2013, a Gilberto Malvestuto estratte da Noi partigiani di Gad Lerner e Laura Gnocchi del 2019.

La testimonianza di Nicola Sanrocco sulla distruzione di Gessopalena è tratta dal documentario “La brigata Majella” (2011) dell ’Associazione Culturale Territori-Link che si occupa di ricerche sulla memoria storica abruzzese

I nomi dei maiellini sono tratti da un documentario della Rai

è in corso una ricerca volta a scoprire e valorizzare le storie delle partigiane abruzzesi attraverso le carte dell’archivio di Stato, donne che in questa puntata sono le grandi assenti ma che hanno dato, come sempre, un apporto significativo alla lotta di liberazione abruzzese. Qui l’articolo che spiega lo stato dell’arte. Chiissà, forse faremouna puntata anche su di loro.

Jukebox

La canzone Sul fiume Sangro cantata nelle lunghe marce dei partigiani è eseguita da Marcello Sacerdote e Sebastian Pesce

Bella ciao è eseguita dai Modena City Ramblers

(l’mmagine di copertina è l’entrata della brigata Majella in porta Mazzini a Bologna il 21 aprile 1945, è presa dall’archivio fotografico della Fondazione brigata Majella)