A cinquant’anni dalle lotte dell’Autunno caldo abbiamo intervistato la storica Eloisa Betti sulla parabola della precarietà del lavoro in Italia, dagli anni Sessanta fino ai giorni nostri scoprendo che, nonostante i “trenta gloriosi” e il mito della piena occupazione, ci sono state categorie di lavoratori e lavoratrici escluse dalla stabilità per il cui ottenimento hanno combattuto.

Approfondimenti

Il libro di Eloisa Betti è Precari e precarie. Una storia dell’Italia repubblicana (Carocci 2018). Avevamo già fatto cenno alla precarietà in chiave storica nella puntata della stagione scorsa dedicata alla storia del lavoro libero/non libero. Per un quadro d’insieme vi consigliamo i volumi di Andrea Sangiovanni, Tute blu. La parabola operaia nell’Italia repubblicana (Donzelli 2006), Stefano Musso, Storia del lavoro in Italia: dall’unità a oggi (Marsilio 2015), Marica Tolomelli, L’Italia dei movimenti. Politica e società nella Prima Repubblica (Carocci 2015) e Luciano Gallino, Il lavoro non è una merce. Contro la flessibilità (Laterza 2007).

Jukebox

Per questa puntata ci hanno accompagnato un pezzo di Bruce Springsteen The river dall’album omonimo del 1980 e Siamo stufe, brano scritto dal Movimento Femminista Romano. Questa interpretazione è nel disco “Canti di donne in lotta” del Canzoniere femminista, gruppo musicale del comitato per il salario al lavoro domestico di Padova del 1975. Infine, abbiamo ascoltato una scena famosissima del film di Elio Petri del 1971 La classe operaia va in paradiso.

(La copertina di questa settimana è presa dal sito dell’Aiso – Associazione italiana di storia orale)