Il 30 novembre 2021 Parigi si è fermata per una grande cerimonia laica: Josephine Baker, ballerina e cantante statunitense, nera, partigiana, icona dei diritti civili nel suo paese d’origine, viene accolta nel Pantheon, fra le grandi donne e, soprattutto, i numerosi grandi uomini di Francia.
La data scelta non è quella della nascita né della morte ma quella del giorno in cui questa donna ha avuto la naturalizzazione come francese. Una grande cerimonia laica, per un tempio laico: il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron ha fortemente voluto tutto ciò, per dare un riconoscimento ad una Francia diversa da quella bianca, che guarda con attenzione alla sua storia, in particolare quella della migrazione e del colonialismo. Un cambiamento? Forse no, semplicemente un’abile mossa da campagna elettorale.
Approfondimenti
Nel corso della puntata abbiamo cercato di raccontare la storia di Josephine Baker come maniera per entrare nella complessa storia della Francia: ricostruendo la sua biografia, però ci siamo concentrati sul suo arrivo a Parigi e nella nascita del suo mito, gli anni Venti. Questa scelta è stata dettata dal fatto che in quel momento emancipazione, colonialismo e razzismo erano strettamente intrecciati e forse per questo risulta così interessante, anche per capire il dibattito sulla Francia di oggi.
Possibili approfondimenti e bibliografia in italiano sono piuttosto difficili da trovare, qui ve ne segnaliamo alcuni:
Matilde Hochkofler, Joséphine Baker, il prossimo spettacolo, su “Alias-Il Manifesto ” del 27 novembre 2021.
Daniela Ferro, Josephine Baker. Tra palcoscenico e spionaggio, Greco e Greco, 2017
Abbiamo letto alcuni estratti da un romanzo appena uscito su questa artista, anche se non ci ha convinti del tutto nella sua struttura e nella sua costruzione narrativa, Gaia de Beaumont, Scandalosamente felice,Marsilio.
Ben più ricca, ovviamente, è la possibilità di conoscere la storia di Baker per i francofoni: a questo link si possono trovare dei bei podcast di vari canali radio francesi. Molto utile è stato ascoltare le parole dello storico francese Pascal Blanchard, che a lungo ha lavorato su tematiche legate al razzismo, all’immigrazione e alla storia della Francia coloniale: qui si trova un’intervista proprio dei giorni della traslazione della salma di Baker al Pantheon.
Jukebox
In puntata abbiamo ascoltato canzoni di Josephine Baker e un classico, “la vie en rose”
(la foto di questa settimana è presa Harper’s Bazaar)