Vogliamo cominciare questa nona stagione di Vanloon con un omaggio a Rossana Rossanda, giornalista, scrittrice, politica, intellettuale che ha attraversato il ‘900 e ce lo ha fatto amare. Approfondimenti Rossanda Rossanda ha scritto moltissimo, libri...
Quando dopo il '77 l'amministrazione universitaria cancellò generazioni di scritte e di appelli che si accavallavano da dieci anni mio padre illustre professore tornò a casa contento. L'università era "bella" di nuovo come quando era studente. Mi sentii raggelare. Aveva studiato, lui, negli anni del fascismo. (scritta sui muri de La Sapienza, Roma, 1990)
trent'anni del movimento della pantera raccontato da un attivista dell'università di Palermo
"Si rivelava l’assenza di condivisione del potere da parte dei maschi, nasceva un sospetto: quello che stavamo vivendo era una festa di tutti o loro l’avevano organizzata e noi eravamo le invitate?" (Lidia Ravera)
Chiudiamo il cinquantennale del Sessantotto con Elena Davigo, una delle curatrici della mostra "Non è che l’inizio", che ci parla di Bologna, '68 e femminismo.
La più bella scritta sui muri della mia facoltà me la ricordo benissimo, era “voglio essere orfano (Luisa Passerini, Autoritratto di gruppo)
Come alcuni giornali dell’epoca hanno trattato e parlato di quella che è passata alla storia come la battaglia di valle Giulia? 50 anni dopo ne rileggiamo alcuni stralci per capire il clima che respirava l’opinione pubblica italiana.