Si può ipotizzare che, pur mantenendo una discreta preponderanza dei termini derivanti dall’italiano, la lingua “ufficiale” utilizzata nella Banda Mario potesse in parte somigliare ad un collage di parole provenienti da lingue diverse, condivise e perciò comprensibili da tutti. Una sorta di esperanto…” (M. Petracci)
Matteo Petracci ci racconta i suoi partigiani d'oltremare, dal corno d'Africa alle Marche nella guerra di Liberazione