"Allora mi chiamavano chav, scarto della terra, mi dicevano di tornare nelle fogne in cui ero nato. Mi davano del razzista, del frocio-che-odia-se-stesso, dello psicopatico, del misogino. [...] Avevo 27 anni. Una metà di me si vergognava di dove venivo. L'altra metà ne era orgogliosa." (D. Hunter, Chav. Solidarietà coatta, Edizioni Alegre 2020)
Intervista allo scrittore Alberto Prunetti, curatore del romanzo Chav.